Dott.ssa Donatella Romanelli - Psicologa e Psicoterapeuta a Losanna
Articolo di: Dott.ssa Donatella Romanelli
Sono una psicologa e psicoterapeuta, con una passione per la scrittura.
Svolgo la mia attività in Puglia (Italia). Ricevo i miei pazienti anche tramite un servizio di consulenza psicologica online. Potete contattarmi al numero di tel. +39 345 0362377.
 

I bambini e la loro natura relazionale

Come interpretare i disegni dei bambini: le lacrime blu.
Le lacrime blu
Le lacrime del personaggio in questo disegno sono blu, lo stesso colore usato dalla bambina (S. 10 anni) per colorare l’edificio della scuola. Probabilmente, tra tutte le attività a cui la bambina ha dovuto rinunciare, il non poter andare a scuola è la cosa che le crea più sofferenza.

Sin dalla nascita i bambini sono predisposti alle relazioni sociali, inizialmente in modi “semplici” (pensiamo agli scambi precoci madre neonato), per poi creare interazioni sempre più complesse con gli altri.

La condizione di isolamento imposta dal Coronavirus intacca la natura relazionale del bambino, mettendo in discussione aspetti profondi e radicati della sua mente.

Da un giorno all’altro è stato detto ai bambini che non potevano più andare a scuola, che dovevano stare lontano dai nonni e dagli amici.

Molti genitori e insegnanti si domandano come faranno i bambini a superare ed elaborare l’impatto che il Coronavirus sta avendo sulle loro vite.

Strumenti di elaborazione

I bambini, rispetto a noi adulti, hanno altri strumenti per comunicare le emozioni, il malessere e per elaborare le esperienze vissute.

Questi strumenti sono:

  1. Il gioco simbolico (per es. riprodurre vissuti angoscianti attraverso due pupazzi che ne parlano tra di loro);
  2. Il disegno.

Disegno e disagio

Molti bambini non manifestano segni evidenti ed espliciti di disagio, sembrano essersi adattati a questa situazione, ma è possibile che il disagio venga comunicato per altre vie e che esso sia comprensibile solo se possiamo interpretare i disegni dei bambini.

In questo articolo, scritto in collaborazione con la collega Dott.ssa Elena Catino Psicologa Clinica e Psicoterapeuta dell’Età Evolutiva che lavora presso il Policlinico Umberto I di Roma, ci siamo soffermate proprio su questo: l’importanza che il disegno ha durante l’infanzia e come interpretare i disegni dei bambini.

Ci siamo poste delle domande e abbiamo analizzato due disegni fatti sul Coronavirus: il disegno di Serena, una bambina di dieci anni, e il disegno di Gaetano, un bambino di sette anni.

Perché per i bambini disegnare è così importante?

Attraverso il disegno il bambino esprime sé stesso e comunica con gli altri.

Esprime le proprie emozioni e il modo in cui percepisce la realtà che lo circonda, come si sente nei contesti in cui vive. Anche una piccola macchia o un tratto può dirci molto sul suo mondo interiore, esprimendo da un punto di vista concreto le competenze grafiche che sta acquisendo.

Cosa è possibile capire dall’analisi di un disegno?

Attraverso l’analisi del disegno siamo in grado di capire le sue abilità grafiche, il mondo interiore del bambino, il rapporto che i bambini hanno con la propria famiglia, come entrano in relazione con il mondo (per es. se sono introversi o estroversi).

È possibile interpretare i disegni dei bambini anche sulla base dei colori che vengono scelti per realizzare il disegno. Il colore viene interpretato come simbolo dell’energia vitale e dell’affettività.

In che modo il disegno cambia durante lo sviluppo del bambino?

Il grafismo cambia enormemente nel corso dello sviluppo, parallelamente alle abilità motorie, cognitive e relazionali. Così avremo semplici forme che assomigliano a un animale o a un omino in un bimbo di tre anni, sino all’uso della prospettiva e alla ricchezza di particolari in un bambino di età scolare. Il desiderio e la motivazione all’attività grafica sono molto presenti a tutte le età. I bambini amano disegnare. Per i piccoli costituisce un momento di apprendimento. Per esempio, imparano le cose della vita quotidiana, a comprendere le persone in modi diversi, mettendo alla prova le nascenti capacità motorie. Nei bambini più grandi il disegno costituisce un vero e proprio racconto attraverso il quale esprimere sé stessi, la propria interiorità e il mondo circostante.

In che modo il disegno può aiutare un bambino che vive una situazione difficile?

In età evolutiva si verifica il fenomeno della “trasparenza infantile”: il bambino disegna ciò che sente/pensa più che la realtà. Questo rende il disegno uno strumento potente per l’ elaborazione e la comunicazione degli eventi stressanti. Inoltre, il disegno è quasi sempre indirizzato a qualcun altro: come una lettera, ha un destinatario. Spesso i bambini, soprattutto molto piccoli, hanno il bisogno di mostrare ciò che hanno disegnato. Il disegno racchiude aspetti relazionali: il bambino può esprimere i propri vissuti ed emozioni a un interlocutore.

Per un adulto è giusto rendere esplicito il contenuto di un disegno?

Non sempre è necessario esplicitare sul piano verbale i contenuti, né interpretare i disegni dei bambini. I bambini, per loro stessa natura, comunicano in modi più indiretti. Non con il linguaggio appunto, ma attraverso il gioco e l’attività grafica. Non esiste tuttavia una indicazione generale e valida per tutti: dipende dal contesto (terapeutico e non), dall’età del bambino, dalla relazione con l’interlocutore e dalla maturità dello sviluppo.

Il disegno di Serena, 10 anni

Come interpretare i disegni dei bambini: il disegno di Serena.
Il disegno di Serena, 10 anni.

Il disegno di Serena sembra rappresentare il tentativo di prendere il controllo su una situazione che ha destabilizzato le nostre vite, togliendoci il senso di sicurezza (dato dalla routine, scuola, ecc.).

Serena sembra aver immaginato una battaglia nel tentativo di giungere ad una risoluzione del problema, un probabile tentativo di arginare l’angoscia.

Lei stessa intitola il disegno “Coronavirus-Battaglia contro il male”.

Il Coronavirus è rappresentato come un qualcosa di “morbido”, ma allo stesso tempo impenetrabile: tutte le persone intorno non riescono a oltrepassare i confini del virus per raggiungere, e quindi salvare, la persona che vi è intrappolata. In questo disegno è interessante notare l’accostamento tra il “morbido” e l’impossibilità di cura. Il morbido, infatti, fa pensare a qualcosa di buono per un bambino: un orsetto, una copertina, un abbraccio, qualcosa di piacevole al tatto e, potremmo dire, di modellabile. Nel caso del Coronavirus invece queste caratteriste sono co-presenti con l’idea di pericoloso, brutto, impenetrabile, duro, con qualcosa che, diversamente da un abbraccio, ci avvolge per fare paura. Serena raffigura esclusivamente persone con una funzione di cura (medici, infermieri), gli unici a poter tentare di “penetrare” il virus. Questa rappresentazione lascia fuori gli affetti familiari, la scuola, come conseguenza dell’esposizione (continua) ai media (radio, televisioni, ecc.). In questo senso il disegno di Serena ci sembra un riflesso della sovraesposizione alle informazioni mediatiche.

Il disegno di Gaetano, 7 anni

Come interpretare i disegni dei bambini: il disegno di Gaetano.
Il disegno di Gaetano, 7 anni.

Molto diverso è il disegno di Gaetano, sette anni. Il bambino sceglie di rappresentare questa condizione con un sole (protagonista del disegno). Lo fa in un momento particolare, durante l’ultimo giorno di scuola, nel momento del “saluto” agli amici, agli insegnanti e alla vita quotidiana. Gaetano sa di dover lasciare i suoi affetti ed un contesto esterno (passeggiate, giochi all’aperto, ecc.).

Allora questo sole può diventare “cattivo”, con i denti neri, che sembrano i palazzi dove sarà necessario stare per tanto tempo, pezzi di oggetti spigolosi o appuntiti. Visto nel suo complesso, questo sole splende e fa paura allo stesso tempo. C’è un’ambivalenza di emozioni. Sembra che il sole si trasformi nel virus e il virus nel sole. Il sole che dovrebbe riscaldare e illuminare diventa una minaccia. Gli occhi del sole/virus hanno un’ espressione minacciosa e aggressiva. In queste contraddizioni e ambivalenze l’emotività di Gaetano si esprime con forza.

Ringraziamenti

Ringrazio Serena e Gaetano per avermi prestato i loro bellissimi disegni, i loro genitori per l’autorizzazione a pubblicarli.

Per la collaborazione alla stesura di questo articolo ringrazio la Dott.ssa Elena Catino, Dirigente Psicologo presso il Dipartimento di Neuroscienze e Salute Mentale Neuropsichiatria Infantile, Policlinico Umberto I
Via dei Sabelli 108, Roma
Mail: e.catino@policlinicoumberto1.it

Autore dell'articolo: Dott.ssa Donatella Romanelli