Ti svegli prima del solito nonostante sia domenica e nonostante il riposo forzato.
Ti svegli con la sensazione di non sapere se hai dormito veramente.
Ti svegli, ma forse eri già sveglio.
Ti svegli chiedendoti se sia tutto reale, se sta succedendo veramente. L’Europa è blindata. La gente è chiusa in casa. Divieto assoluto di incontrarsi e abbracciarsi. La gente continua a morire.
Mi sento incredula. Dalla finestra s’impone un cielo morbido: l’azzurro pastello accoglie una chiazza gialla che tra poco lo abbaglierà. Gli uccelli ne parlano tra loro.
È quasi primavera, la natura mi suggerisce che va tutto bene.
Eppure, una sensazione di incredulità e “paura densa” si siede accanto a me sul divano. Mi giro dall’altra parte. Non voglio dialogare con quest’ospite indesiderato. Nessuno lo ha invitato. Nessuno gli ha detto di sedersi.
Provo sensazioni simili a quelle del lutto. Quando ti dicono che qualcuno che conoscevi è morto. Non puoi crederci, non puoi essere vero, non puoi accettarlo. Ti senti bloccato in una giornata senza ritmo e senza tempo.
La chiazza gialla si è trasformata in un sole. Nulla si è fermato, la natura inizia la sua giornata, mi inserisce nei suoi tempi, respiriamo insieme.
Mi giro verso il mio ospite che è ancora seduto sul divano e lo guardo con gli occhi impregnati di sole. Non se l’aspettava, così diventa più gentile e decide di occupare meno spazio sui miei cuscini.
Gli dico che può restare e gli propongo di fare colazione insieme. Per un po’ starà a casa mia, ma prima o poi andrà via nauseato dalla mia gentilezza. Con gli ospiti indesiderati bisogna imparare a conviverci.