Dott.ssa Donatella Romanelli - Psicologa e Psicoterapeuta a Losanna
Articolo di: Dott.ssa Donatella Romanelli
Sono una psicologa e psicoterapeuta, con una passione per la scrittura.
Svolgo la mia attività in Puglia (Italia). Ricevo i miei pazienti anche tramite un servizio di consulenza psicologica online. Potete contattarmi al numero di tel. +39 345 0362377.
 

Attacco di panicoL’attacco di panico può essere davvero spaventoso. Se l’hai provato almeno una volta, sai di cosa sto parlando. Hai sudato freddo e hai iniziato a tremare? Volevi fermare le tue gambe ma non ci riuscivi? Hai avuto la certezza che stavi morendo e che quello era il tuo ultimo istante di vita? Il mondo intorno a te (gente, suoni, strade) ti è sembrato irreale e hai pensato di perdere il controllo e di impazzire?

Questi sintomi sono molto comuni tra le persone – e sono tante – che soffrono di attacchi di panico. E soprattutto… la prima volta non si scorda mai.

La prima volta che ci capita, infatti, ci sentiamo sopraffatti da questo malessere e non capiamo assolutamente cosa ci stia succedendo, pensiamo subito a qualcosa di fisico (es. infarto, svenimento). Questo accade perché molti sintomi dell’attacco di panico si “travestono” da sintomi fisici (senso di soffocamento, tremori, tachicardia), traendoci in inganno. Spesso, per questo motivo, facciamo una prima richiesta di aiuto al pronto soccorso o al nostro medico di base.

Ma perché l’attacco di panico è così forte?

Quando abbiamo un attacco di panico, nel nostro cervello si attiva erroneamente un apparato deputato a rispondere ai pericoli. Delle aree che dovrebbero essere spente si accendono per errore e ci segnalano una situazione di pericolo che in realtà non c’è. Per questo motivo ci spaventiamo così tanto e avvertiamo l’istinto di fuggire dalla situazione in cui ci troviamo.

In questo meccanismo sono coinvolte principalmente due zone del cervello: l’amigdala, che riconosce le emozioni, e l’ippocampo, che conserva la memoria.

Queste strutture sono molto vicine tra loro. Pertanto, se nell’ippocampo riemerge il ricordo dell’attacco di panico (e della paura provata), sollecitato ad esempio da un luogo simile a quello della “prima volta”, l’amigdala, che è la sua vicina, entra di nuovo in allarme. Questo cortocircuito spiega il meccanismo della “paura della paura”, frequente nelle persone che vivono gli attacchi di panico.

Quali sono i motivi psicologici per cui mi viene il panico?

Non c’è un motivo unico per tutti. Bisogna analizzare caso per caso. Ci possono essere, però, degli elementi comuni nelle persone che soffrono di questo disturbo: eventi stressanti (es. un cambiamento nella propria vita, separazioni, lutti), difficoltà a tollerare le separazioni anche brevi dalle persone care, un conflitto interiore che non si riesce a comprendere, la mancanza di punti di riferimento interni o esterni.

Si può guarire dagli attacchi di panico?

Sì, si può guarire, sebbene non si possano stabilire dei tempi precisi. In ogni casi, è importante chiedere prontamente aiuto a un professionista della salute mentale. Affrontare da soli un disturbo così importante può essere controproducente e dannoso (s’iniziano a evitare luoghi e situazioni; ci si chiude in sé; può insorgere una depressione). A volte, alla psicoterapia si può associare anche un trattamento farmacologico, ma ogni caso è a sé, e sarà il professionista a valutarlo attentamente.

Cosa posso fare quando ho un attacco di panico?

Ci sono delle piccole tecniche che possono esserti utili quando hai l’attacco di panico.

Per quanto possibile, cerca di non spaventarti ulteriormente. Più ti opponi all’attacco di panico, più esso si ingigantisce. “Lascia che sia” e, nel giro di pochi minuti, sarà tutto passato. Se ci riesci, prova a respirare molto lentamente. Metti la mano sulla pancia e falla sollevare e abbassare a ritmi lenti e regolari.

Inganna la tua mente: fai un’azione semplice come disegnare o contare. In questo modo vengono attivate altre zone del cervello e la parte limbica, che sta producendo una risposta d’allarme, pian piano si disattiva.

Se hai perso il controllo della situazione, invece, cerca di riprendere il contatto con la realtà ripetendo dentro di te il giorno della settimana, l’ora, dove stavi andando, e concentrati sulle cose concrete che devi fare in quel momento, anche se inizialmente può sembrarti difficile.

Ricorda, però, che queste tecniche non sostituiscono in nessun modo un percorso psicologico/psicoterapico. Attraverso la psicoterapia, infatti, puoi comprendere i motivi sottostanti al panico e risolvere le problematiche collegate allo stesso.

Film consigliato

Liberi“, di Gianluca Maria Tavarelli (2003).

Autore dell'articolo: Dott.ssa Donatella Romanelli

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